82° FANTERIA "TORINO"
CENNI STORICI
Legato profondamente alla città di Trieste, i suoi reparti entrarono in città alle prime luci dell’alba del 26 ottobre del 1954. Il fanti dell’82° insieme a bersaglieri e Carabinieri vennero accolti da una folla immensa che si riversò nelle strade e nelle piazze con entusiasmo e commozione per salutare il ritorno della madre Patria nella amata Trieste.
Dalla nascita alle Guerre Mondiali
Unità costituita a Torino nel 1884. Partecipa con un contingente dal 1893 alle campagna d’Eritrea, quindi nel 1911-1912 in quella di Libia, nel primo conflitto mondiale sui vari fronti, da quello montano, all’Isonzo, al Piave. Il Reggimento, disciolto nel 1926 e ricostituito nel 1939, viene inquadrato nella Divisione “Torino” e combatte prima sul fronte francese, poi jugoslavo e successivamente su quello russo.
In tutti i combattimenti sostenuti nelle varie guerre e campagne si distingue per particolare valore. La Bandiera di guerra è decorata con una Medaglia d’Oro al V.M., tre d’Argento al V.M., l’Ordine Militare d’Italia. A queste si aggiungono una Medaglia di Bronzo al Valore dell’Esercito, una Medaglia d’Argento di Benemerenza, una Medaglia di Bronzo al Merito della Croce Rossa Italiana, una Croce al Merito dell’Esercito, per interventi in aiuto delle popolazioni colpite da calamità naturali e per aver garantito la sicurezza e la pace nelle missioni all’estero.
In tutti i combattimenti sostenuti nelle varie guerre e campagne si distingue per particolare valore. La Bandiera di guerra è decorata con una Medaglia d’Oro al V.M., tre d’Argento al V.M., l’Ordine Militare d’Italia. A queste si aggiungono una Medaglia di Bronzo al Valore dell’Esercito, una Medaglia d’Argento di Benemerenza, una Medaglia di Bronzo al Merito della Croce Rossa Italiana, una Croce al Merito dell’Esercito, per interventi in aiuto delle popolazioni colpite da calamità naturali e per aver garantito la sicurezza e la pace nelle missioni all’estero.
Disciolto nel 1943, viene ricostituito il 1° settembre 1950 nei ranghi della Divisione di fanteria “Trieste” su: Comando, Compagnia Comando, I e II Battaglione con sede Forlì e Bologna. Nel 1951 vengono costituiti anche il III Battaglione, la Compagnia mortai reggimentale e la Compagnia controcarri.
Il dopoguerra e la liberazione di Trieste
Viene successivamente inserito nel “Raggruppamento Trieste” e nella notte tra il 25 e il 26 ottobre del 1954 supera il posto di blocco di Duino per entrare nella ex Zona A. Un’aliquota percorrendo la strada costiera passa attraverso Trieste e raggiunge Muggia, un’altra si dirige verso Opicina, sull’altopiano carsico, e prende possesso dei valichi confinari sul Carso, altre due dal Carso scendono in città.
Nei mesi successivi si la presenza del reparto fu radicata in tutta la provincia con distaccamento di battaglioni in varie caserme: alla “G. Brunner” di Opicina, alla caserma “S. Slataper” nei pressi del valico di confine di Lazzaretto di Muggia, alla caserma “M. Cimone” di Banne e a Duino, presso una installazione già occupata precedentemente da un reparto del Comando Militare Alleato.
Nel 1955 viene costituito il 24° Comando Militare Zona (CMZ) di Trieste l’ 82° “Torino” passa alle dipendenze della Divisione di fanteria “Folgore”.
Negli anni successivi il Reggimento svolge l’attività in aree del Carso triestino e i campi d’arma e le esercitazioni a fuoco più impegnative nei poligoni dell’Altopiano di Asiago, del Cellina-Meduna, di Vezzena.
Nel 1962, nel contesto di una graduale meccanizzazione dei reparti di fanteria, viene costituito un battaglione meccanizzato composto da due compagnie su A/R 59 e una compagnia carri leggeri.
In tale contesto anche la logistica dei reparti in città subisce un adeguamento un battaglione di fanteria,viene trasferito dalla caserma “Slataper” di Lazzaretto alla Caserma “Sani” di Via Cumano a Trieste, si mantiene la presenza alla caserma “M. Cimone” e alla “Brunner” si insedia un battaglione di fanteria e un battaglione meccanizzato.
Negli anni successivi ai battaglione di fanteria e a quello meccanizzato vengono fornite dotazioni di mezzi ed armamenti (cingolati trasporto truppe AMX-12, Compagnia carri medi M47 e ancora di un Plotone di carri leggeri M24), i reparti raggiungono un’operatività sempre molto elevata e il Reggimento si conferma in quegli anni come uno dei reparti di punta dell’Esercito Italiano.
Nei mesi successivi si la presenza del reparto fu radicata in tutta la provincia con distaccamento di battaglioni in varie caserme: alla “G. Brunner” di Opicina, alla caserma “S. Slataper” nei pressi del valico di confine di Lazzaretto di Muggia, alla caserma “M. Cimone” di Banne e a Duino, presso una installazione già occupata precedentemente da un reparto del Comando Militare Alleato.
Nel 1955 viene costituito il 24° Comando Militare Zona (CMZ) di Trieste l’ 82° “Torino” passa alle dipendenze della Divisione di fanteria “Folgore”.
Negli anni successivi il Reggimento svolge l’attività in aree del Carso triestino e i campi d’arma e le esercitazioni a fuoco più impegnative nei poligoni dell’Altopiano di Asiago, del Cellina-Meduna, di Vezzena.
Nel 1962, nel contesto di una graduale meccanizzazione dei reparti di fanteria, viene costituito un battaglione meccanizzato composto da due compagnie su A/R 59 e una compagnia carri leggeri.
In tale contesto anche la logistica dei reparti in città subisce un adeguamento un battaglione di fanteria,viene trasferito dalla caserma “Slataper” di Lazzaretto alla Caserma “Sani” di Via Cumano a Trieste, si mantiene la presenza alla caserma “M. Cimone” e alla “Brunner” si insedia un battaglione di fanteria e un battaglione meccanizzato.
Negli anni successivi ai battaglione di fanteria e a quello meccanizzato vengono fornite dotazioni di mezzi ed armamenti (cingolati trasporto truppe AMX-12, Compagnia carri medi M47 e ancora di un Plotone di carri leggeri M24), i reparti raggiungono un’operatività sempre molto elevata e il Reggimento si conferma in quegli anni come uno dei reparti di punta dell’Esercito Italiano.
Il presidio alla frontiera nel 1963 subisce un cambio di competenze tra i reparti della Divisione “Mantova” e quelli della “Folgore”, e inizia il graduale trasferimento dei reparti dell’82° a Gorizia a partire dal battaglione stanziato a Banne.
Ala fine del 1965 l’82° “Torino” conclude il trasferimento nelle caserme di Gorizia e Cormons e a Trieste rimane soltanto un battaglione di stanza alla caserma “Sani”, presenza che verrà mantenuta fino alla grande ristrutturazione dell’Esercito del 1975. In quell’anno il Reggimento viene sciolto e si costituisce a Cormons l’82° Battaglione meccanizzato “Torino”inquadrato nella Brigata meccanizzata “Gorizia”.
Ala fine del 1965 l’82° “Torino” conclude il trasferimento nelle caserme di Gorizia e Cormons e a Trieste rimane soltanto un battaglione di stanza alla caserma “Sani”, presenza che verrà mantenuta fino alla grande ristrutturazione dell’Esercito del 1975. In quell’anno il Reggimento viene sciolto e si costituisce a Cormons l’82° Battaglione meccanizzato “Torino”inquadrato nella Brigata meccanizzata “Gorizia”.
Nel 1992 viene elevato nuovamente al rango di Reggimento, anche se solo su Comando, Compagnia Comando e Servizi e un Battaglione, come del resto per tutti gli altri reparti dell’Esercito.
Nel 2002 viene trasferito dalla sede di Cormons a quella di Barletta per passare alle dipendenze della Brigata meccanizzata “Pinerolo”.
Nel 2002 viene trasferito dalla sede di Cormons a quella di Barletta per passare alle dipendenze della Brigata meccanizzata “Pinerolo”.
Un video inedito girato nel 1955 su commissione del comandante del Reggimento “Torino” Generale di Corpo d’Armata Antonio Nani .
Il video riprende le attività del “Torino”, di stanza all’epoca presso la Caserma Brunner di Villa Opicina – proprio nel periodo immediatamente successivo alla redenzione di Trieste all’Italia .
Il documento è stato digitalizzato dal filmato originale donato dalla Famiglia Nani, ad opera del Gruppo Reggimentale 82° Torino di Roma Capitale e rielaborato da Bruno Natale e Pietro Camillotto.
Il video riprende le attività del “Torino”, di stanza all’epoca presso la Caserma Brunner di Villa Opicina – proprio nel periodo immediatamente successivo alla redenzione di Trieste all’Italia .
Il documento è stato digitalizzato dal filmato originale donato dalla Famiglia Nani, ad opera del Gruppo Reggimentale 82° Torino di Roma Capitale e rielaborato da Bruno Natale e Pietro Camillotto.
• 82º RF (Brigata “Torino”) (Torino, Cuneo, Caserta, Nocera, Fano, Roma, 1884-1926) [1911-1912, Guerra italo-turca; 1915-1918, Col di Lana, Piave]
• 82º RF “Torino” (Civitavecchia, 1938-1943) (Motto: Voluntate virtus alitur, facta virtutem augent) [1942-1943, Russia, Tscherkowo]
• 82º RF “Torino” (Forlì, Trieste, Gorizia, 1950-1975)
• 82º BFM “Torino” (Cormons, 1975-1992) (Motto: Credo e vinco)
• 82º Reggimento fanteria “Torino” (Barletta, 1992-oggi) (Motto: Credo e vinco)












