Breve storia della Fanteria italiana
Il 24 maggio – anniversario dell’inizio della Prima guerra mondiale per l’Italia (1915) – si celebra la Festa dell’Arma di Fanteria.
L’Arma di Fanteria ha origine dalla fanteria sabauda nella quale le prime unità organiche sono istituite nel 1619 sotto Carlo Emanuele I, ma soltanto nel 1664 saranno ordinati stabilmente sei reggimenti, ciascuno con il nome di una delle provincie dello Stato, ad eccezione delle “Guardie”, e con un proprio ordine di anzianità.
Ed è proprio dai Reggimenti di Fanteria piemontesi che ebbero origine gli attuali Reggimenti italiani che ancora oggi ne portano i nomi gloriosi ed il cui capostipite è rappresentato dal 1° Reggimento di Fanteria «Re» (già «Savoia» ) che venne costituito fin dal 1624 dalle leggendarie «Cravatte rosse» con elementi tratti dal reggimento savoiardo «Fleury» .
Carlo Emanuele IV, il 9 dicembre 1798 a seguito dell’occupazione francese del Piemonte, proscioglie dal giuramento di fedeltà le sue truppe, ad eccezione del Reggimento di Sardegna, stanziato nell’isola.
Il Reggimento Francese di Sua Altezza Reale, che per distinzione dagli altri reggimenti porta al collo una fettuccia di colore rosso, colore predominante dello stemma di Casa Savoia, nel 1798 con elementi dei Reggimenti di Aosta e di Lombardia, confluisce nella 1^ Mezza Brigata di Linea, che nel 1800 costituisce il Reggimento “Savoia”.
Con la restaurazione del 1814 ha inizio la ricostituzione dei reggimenti di fanteria i quali nel 1839 assommano a 20 e per la campagna del 1848 ne sono costituiti quattro provvisori.
Nel 1814 il reggimento Savoia viene ricostituito e diventa Brigata “Savoia”. Nel 1831 la Brigata si struttura su due reggimenti “gemelli”, il 1° e 2° Fanteria, dei quali il 1° è l’erede e prosecutore dell’antico reggimento “Fleury”.
Nel corso degli anni l’Arma di Fanteria già ordinata in due specialità, Fanteria di Linea e Granatieri, da origine a nuovi Corpi come i Bersaglieri, fondati il 18 giugno 1836 e gli Alpini il 15 ottobre 1872. Nel 1871 la Brigata Savoia assume la denominazione di 1° Reggimento Fanteria “Re”.
Con successivi ordinamenti si registra un notevole aumento degli organici, che raggiunge la punta massima dopo le annessioni e l’espansione territoriale dello Stato, ed alla vigilia della Prima Guerra Mondiale i Reggimenti dell’Arma sono 94 più due di Granatieri, 12 Bersaglieri ed 8 Reggimenti Alpini.
Durante la Guerra il numero dei reggimenti arriva fino a 244 (21 per i Bersaglieri ed 88 battaglioni per gli Alpini) inseriti in 120 Brigate di Fanteria delle quali quattro ternarie (su tre reggimenti di fanteria).
Terminato il conflitto, per il quale tutte le unità dell’Arma ricevono l’Ordine Militare d’Italia, il grosso dei reggimenti costituiti viene sciolto, ad eccezione di quelli che si sono guadagnati sul campo la Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Con l’ordinamento 1926, che prevede le Brigate ternarie, i reggimenti di Fanteria in vita sono 90 distribuiti in trenta Brigate.
Nel 1927 si formano i primi reparti della specialità Carrista, oggi specialità della Cavalleria.
Con la riforma successiva, l’Esercito passa alle Divisioni binarie e l’Arma di Fanteria allinea 119 reggimenti inseriti in 59 Divisioni.
Nel corso del conflitto fino al 1943 saranno costituiti altri 43 reggimenti.
Fin dal 1938 intanto era in corso di formazione la specialità più ardita dell’Arma, i Paracadutisti, che nel corso della guerra daranno prove di estremo valore su tutti i fronti che li vedranno protagonisti. Durante la Guerra di Liberazione diverse unità pluriarma prendono parte ai combattimenti, 1° Raggruppamento Motorizzato, Corpo Italiano di Liberazione e quindi sei Gruppi di Combattimento (“Friuli”, “Folgore”, “Legnano”, “Mantova”, “Cremona” e “Piceno”), con otto Divisioni ausiliarie.
Nel secondo dopoguerra, l’Arma di Fanteria segue l’evolversi della Forza Armata. Già nel novembre 1945 le unità esistenti vengono inserite nell’Esercito di Transizione che nell’arco di tre anni darà vita all’ossatura della nuova Forza Armata.
Dal 1951 la specialità più giovane dell’Arma veniva alla luce: i Lagunari, componente anfibia della Forza Armata venivano costituiti a Venezia.
Fortemente toccata dalla ristrutturazione del 1975 con la creazione dei Battaglioni autonomi, sarà radicalmente trasformata nel corso degli anni novanta. Per decreto 23 marzo 1982 anche l’Arma di Fanteria riceve la Bandiera di Guerra, custodita dal Comandante della Scuola di Fanteria.
Oggi i l’Arma di Fanteria allinea le specialità Granatieri, Bersaglieri, Alpini, Paracadutisti e Lagunari.
Bandiera di Guerra
dell'Arma di Fanteria
La Bandiera di Guerra dell'Arma di Fanteria, custodita dal 23 maggio 1982 presso la Scuola di Fanteria, è il simbolo più sacro per l'onore militare, perché rappresenta l'intera nazione nei suoi ideali e nei suoi principi, ci ricorda inoltre il sacrificio di tutti i caduti: "il tricolore".
La Bandiera di Guerra è simbolo di onore, tradizione e unità militare. Il Reparto che la custodisce ne tramanda anche la storia e il ricordo dei suoi Caduti.
La bandiera di guerra viene custodita dal comandante del reparto dentro un cofano o una teca vetrata. Accompagna un reparto militare in tutta la sua vita operativa, sia in tempo di pace sia di guerra.
Tradizionalmente in Italia venivano insigniti di bandiera di guerra i reggimenti combattenti del Regio Esercito, per consentire una decorazione al valore “collettiva”. Nel 1911 anche alle forze da sbarco della Regia Marina fu assegnata la bandiera di guerra. Veniva assegnata con Regio decreto, oggi con Decreto del Presidente della Repubblica.
Successivamente le bandiere di d’arma/d’istituto sono state affidate anche agli enti militari, agli stati maggiori di Esercito (1996), Aeronautica, Marina (1939), al Comando generale dell’Arma dei carabinieri (1932), ai corpi armati dello Stato (Guardia di finanza, 1914), e ausiliari (Corpo militare della Croce Rossa Italiana e Corpo militare ausiliario dell’Esercito Italiano – Sovrano militare ordine di Malta). Le bandiere di guerra delle unità militari non più attive sono custodite presso il Sacrario delle Bandiere al Vittoriano in Roma.
La bandiera di guerra presenta caratteristiche precisamente definite per legge:
• la Freccia: innestata nell’estremità superiore dell’asta; presenta il monogramma della Repubblica Italiana; sui quattro lati della base vengono incisi i dati identificativi dell’unità: la denominazione assunta nel tempo, l’anno in cui è stata concessa, il nome dell’eventuale donatore, i fatti d’arme cui l’unità ha partecipato. Tali dati vengono incisi a seguito di disposizione emanata dalle autorità centrali.
• Asta: a sezione quadrata, ricoperta di velluto verde e presenta delle bullette di fissaggio disposte a singola spirale sulla sua lunghezza, presenta altre bullette disposte sui bordi quadrati alle estremità del rivestimento.
• Piede: bicchierino metallico fissato all’estremità inferiore dell’asta.
• Drappo: un unico lembo di seta rettangolare con lati uguali di 999×999 mm, con tre fasce verticali colorate di verde, bianco e rosso (333 mm di larghezza per ciascuna fascia). Fanno eccezione le bandiere di guerra della Marina Militare che al centro della fascia bianca centrale presentano lo stemma quadripartito riportante gli emblemi di guerra delle quattro Repubbliche Marinare (Venezia, Genova, Pisa e Amalfi), coronate (differenziandosi dallo stemma della Marina Mercantile).
• Fiocco: in seta di colore azzurro savoia, largo 80 mm e lungo 680 mm con frangia argentata alle estremità (il fiocco è ricoperto da un nastro nero in caso abbrunamento in segno di lutto).
• Cordoncino argentato con pendagli e frangia: annodato insieme al fiocco tra la freccia e l’asta. Ha una lunghezza uguale a quella del fiocco.
Le bandiere di guerra/d’istituto sono custodite nell’ufficio del comandante dell’ente a cui appartengono; ad essa vanno resi i massimi onori; in caso di spostamento la bandiera di guerra deve essere scortata.. I movimenti della bandiera avvengono sempre mediante un gruppo bandiera formato da Alfiere (Tenente o Sottotenente; Aiutante Maggiore (ufficiale superiore), i due sottufficiali).
24 maggio Festa dell'Arma di Fanteria
