LA BRIGATA SASSARI

CENNI STORICI

Costituita nel 1915 con personale esclusivamente reclutato in Sardegna, combatte nella Prima Guerra Mondiale con un tale accanimento da essere temuta dal nemico al pari delle unità degli Arditi. La Brigata fu costituita il 1° Marzo del 1915 a Tempio Pausania (SS) e a Sinnai (CA), su due Reggimenti, il 151° e il 152° fanteria, composti come detto interamente da Sardi.

Impegnata nel 1940 nella breve campagna al fronte occidentale, opera successivamente nei balcani da dove viene ritirata nel 1943 per essere rischierata su Roma dove si scioglie dopo i combattimenti a difesa della Capitale.

Il motivo che indusse lo Stato Maggiore a costituire una Brigata composta di soli sardi è vario ma non ha un’unica risposta.

Da un lato l’ opportunità per l’esercito di dotarsi di una forza coesa, plasmabile secondo le necessità, socialmente e politicamente gestibile e con delle caratteristiche culturali e politiche ben definite.

Lo Stato Maggiore si sarebbe dotato così di una unità militare, culturalmente omogenea, privo di influenze disgreganti, considerata anche l’assenza nei reclutati di figure impegnate politicamente contro il governo e la scarsa sindacalizzazione della popolazione delle campagne. Così facendo si sarebbe ottenuto una forza di intervento il più possibile incline agli ordini e alle strategie dei comandi militari.

Gli impieghi nella Prima Guerra Mondiale

Le capacità della Brigata Sassari vennero subito messe alla prova, dall’Alto Comando; attraversa l’Isonzo e affronta il primo teatro di battaglia nel quale fu chiamata ad operare, la zona di Castelnuovo, prima del Monte San Michele. La Brigata fu impegnata nella conquista delle posizioni di Bosco Cappuccio, Bosco Lancia, Bosco Triangolare, antistanti la sella di S. Martino. Le perdite furono consistenti, ma furono slo il primo impatto con la guerra sul Carso; una delle azioni eroiche si svolse proprio alle porte di Trieste dove la Brigata conquistò espugnando, nel novembre del 1915, le trincee delle “Frasche” e dei “Razzi” meritando la citazione, prima tra tutte le unita’ dell’Esercito, sul bollettino del Comando Supremo.

Spostata dal Carso sull’altipiano di Asiago, nel giugno 1916 riconquistò Monte Fior, Monte Castelgomberto e Casera Zebio. Il 3 agosto la Brigata venne insignita della prima Medaglia d’Oro.

Nei frangenti storici di Caporetto i fanti della “Sassari” contrastarono il nemico fino al Piave combattendo con straordinario orgoglio e coesione dimostrando compattezza organica nei ranghi.
Il “Musinu” , battaglione della Brigata, fu l’ultimo dell’ esercito a passare il Piave. Ma la “Sassari” da li a poco avrebbe guidato la riscossa. Sull’altopiano dei “Sette Comuni“, nel gennaio 1918, la Brigata fu protagonista della battaglia dei “Tre Monti” (Col de Rosso, Col d’Echele e Monte Valbella) che valse la seconda Medaglia d’Oro alle Bandiere dei reggimenti.

La Grande Guerra costò alla “Sassari” oltre 15.000 perdite, più di 2000 caduti e 12000 tra feriti, mutilati e dispersi). Il sacrificio della Brigata fu importante anche nelle proporzioni tra effettivi e perdite.

I suoi uomini e i Battaglioni vennero insigniti di 6 Ordini Militari di Savoia, 9 Medaglie d’Oro, 405 d’Argento, 551 di Bronzo rappresentano il riconoscimento del valore individuale dei sardi che si batterono orgogliosamente in onore delle due Bandiere di Guerra , ciascuna delle quali venne decorata con 2 Medaglie d’Oro al Valor Militare.
La Brigata e i suoi uomini ricevettero l’appellativo di Diavoli Rossi , questo curioso nome nasce originariamente dal tedesco “Roten Teufel” (in sardo Dimonios), attribuito dai nemici Austro-Ungarici agli insospettabili soldati sardi. Questo nome lascia intuire il timore degli Austro-ungarici nel doversi confrontare con i soldati della brigata per via della foga da questi dimostrata nel corso dei combattimenti. L’aggettivo “rossi” si riferisce, insieme al bianco, ai colori delle mostrine della loro divisa.

Dal 1919 la Brigata “Sassari” viene mantenuta tra le Brigate permanenti come meritato riconoscimento per lo straordinario impegno e valore dimostrato in guerra.Nel 1926 assunse la denominazione 12a Brigata di Fanteria inquadrando, oltre al 151° e al 152°, il 12° reggimento di Fanteria della disciolta Brigata “Casale”. Nel 1934, con il nome di Brigata di Fanteria “Timavo”, entro’ a far parte dell’omonima Divisione.

La Seconda Guerra Mondiale

Nel 1939 la Brigata cambiò di nuovo ordinamento, diventando 12ª Divisione fanteria “Sassari”, perdendo il 12º Reggimento fanteria e acquisendo il 34º Reggimento artiglieria.
Il 6 aprile 1941 – avviata la Campagna di Guerra nei Balcani, la Divisione “Sassari” – inquadrata nella 2a Armata Italiana – penetrò in territorio jugoslavo attraverso il Monte Nevoso. Sfonda le linee Jugoslave in due settimane e il 20 aprile le colonne della 2a Armata raggiunsero Tenìn (oggi Knin) che per circa 2 anni rimase la sede del Comando della Divisione “Sassari”. Nel luglio 1942 i reparti della “Sassari” diedero corso a vaste operazioni di rastrellamento sul Velebit, conclusesi con la conquista del Monte Vrsa e di quota 1210 di Sdlo.
Nel 1943, quando successivamente alla caduta del regime fascista il 25 luglio 1943 la Divisione venne dislocata – sempre al comando del generale Francesco Zani – nell’ambito dello schieramento posto a difesa di Roma dal possibile attacco da parte delle truppe tedesche.

La “Sassari” era una delle pochissime divisioni di fanteria italiane ad essere state convertite secondo il nuovo ordinamento Mod. 43 del Regio Esercito, con una buona disponibilità di veicoli corazzati. Dall’8 al 10 settembre 1943, unitamente alle Divisioni “Granatieri di Sardegna” e “Ariete”, prese parte alla difesa di Roma, combattendo a Porta San Paolo. Il 10 settembre, con ardita azione, i fanti della Sassari misero in salvo le Bandiere di Guerra in un monastero presso Monte Mario . Successivamente a seguito delle condizioni di resa concordate con l’Alto Comando tedesco mentre ancora infuriavano i combattimenti, la Divisione dovette consegnare le armi ai tedeschi e venne sciolta.

Dopo guerra e la ricostituzione della “Sassari”

Nel 1958 il 152º Reggimento di Sassari, nucleo originario della Brigata, riprese la denominazione “Sassari” poiché le bandiere di guerra erano state salvate. Nel 1962, in Trieste, venne ricostituito il 151° reggimento fanteria Motorizzato.

Nel 1962 il 151° viene stanziato a Trieste, fino al 1975, con sede nella caserma Vittorio Emanuele III i. Con la ristrutturazione del 1975 viene costituito e rimane per breve tempo il 151º Battaglione motorizzato Sette Comuni (30 settembre 1975). Il 1° gennaio 1976: Viene trasferito a Cagliari
Nei viali della caserma Vittorio Emanuele III vennero eretti diversi monumenti in onore della “Sassari” per ricordare le gesta e il valore della Brigata negli eventi che la videro coinvolta dal Primo al Secondo conflitto mondiale.

Le tre opere commemorative sono state prelevate nel 2023 dalla caserma “Vittorio Emanuele III” di Trieste, e riallocate a Cagliari, Sassari e Nuoro, nelle caserme che ospitano i militari dei suoi reggimenti storici, il 151° e il 152°. Lo spostamento, la riallocazione e la valorizzazione delle opere monumentali, denominate “La “Piramide”, il monumento a “Brunner-Acerbo-Laghi” e “Il fante”, annoverabili a pieno titolo fra i beni culturali, nasce da uno studio promosso dalla Brigata “Sassari”, con l’alta vigilanza della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Trieste, di Cagliari e di Sassari.

L‘idea di trasferire i monumenti dall’ex caserma “Vittorio Emanuele III”, sede dei reggimenti storici della Brigata “Sassari” durante il primo dopoguerra, del 151° reggimento fino al 1975 e, successivamente, sede di altri reparti, ha permesso da un lato restituirne un’adeguata collocazione, dall’altro attuare la valorizzazione storico-artistica delle opere. I tre siti individuati per la riallocazione dei monumenti sono stati la caserma “Monfenera”, a Cagliari, sede del 151° reggimento, la caserma “Gonzaga”, a Sassari, sede del 152° reggimento, e la caserma “Mauro Gigli” di Pratosardo, a Nuoro, sede del Distaccamento del 152° reggimento.
Il 1 dicembre 1988 il 151º Battaglione motorizzato “Sette Comuni” e 152º Battaglione motorizzato “Sassari” vennero riuniti nella neo-costituita Brigata motorizzata “Sassari”, con la sede del comando nella città di Sassari.

Il 1 gennaio 1991 la brigata venne trasformata in “meccanizzata”, acquisendo il 45º Battaglione fanteria “Arborea” basato a Macomer. I battaglioni vennero trasformati in 151º Reggimento fanteria “Sassari” e 152º Reggimento fanteria “Sassari” rispettivamente il 30 luglio e il 25 ottobre 1992.
Dal 1° gennaio 1992 assume la fisionomia di Brigata Meccanizzata ed il suo organico comprende attualmente il Comando Brigata e il Reparto Comando e Supporti Tattici, con sede a Sassari, e i reggimenti 151°, 152° e 45° con sede rispettivamente a Cagliari, Sassari e Macomer.
Dal 1992 al 1997, con propri reparti, ha partecipato alle esercitazioni “Forza Paris”, alle operazioni “Vespri Siciliani”, all’opreazione “Joint Guard” (151° rgt.), e all’operazione “Alba” (151° rgt.). Dal 1° luglio 1998, al seguito del riordinamento della F.A., la Brigata è passata alle dipendenze del 2° FOD perdendo il 45° rgt. “Reggio”, perchè transitato alle dirette dipendenze del Vice Comandante del 2° FOD. Dal 7 ottobre 1999 al 15 marzo 2000 ha avvicendato la Brigata “Folgore” nel comando della Brigata Multinazionale Nord (operazione “Costant Forge”) dislocata in Sarajevo.
Il 1 gennaio 2003, per trasformazione del 45º Reggimento “Reggio”, viene costituito a Macomer il 5º Reggimento genio guastatori, che torna a far parte della Brigata “Sassari”.

Nei tragici eventi del 12 novembre 2003 a Nassiirya (Iraq) due militari della Brigata, il tenente Massimo Ficuciello e il maresciallo Silvio Olla, sono rimasti vittime nel servizio di scorta al regista Stefano Rolla e al suo aiuto Aureliano Amadei. Anche Rolla rimase ucciso.
Nell’ambito della missione Antica Babilonia il sette militari della Brigata in servizio di peacekipping rimangono coinvolti in un attentato presso Nassiriya, durante un servizio di scorta ad un convoglio britannico (5 giugno 2006) :il primo caporalmaggiore Alessandro Pibiri, muore, mentre un secondo, il primo caporalmaggiore Luca Daga, rimane gravemente ferito; altri tre, il tenente Manuel Pilia, il primo caporalmaggiore Yari Contu, e il caporalmaggiore scelto Fulvio Concas subirono ferite di varia entità.

Il 25 ottobre 2006 il comandante, generale Luigi De Leverano, annuncia che la Brigata “Sassari” verrà trasformata da leggera a media, acquisendo un reparto blindato.

Dal novembre 2009 diventa parte integrante della brigata il 3º Reggimento bersaglieri e nel 2016 la brigata passa sotto il comando della Divisione “Acqui”, passando successivamente mel 2022 alle dirette dipendenze del Comando Forze Operative Sud.

Nell’ ottobre 2022, è stata consegnata al Reparto Comando e Supporti Tattici della Brigata “Sassari” la Bandiera di Guerra del 45º Reggimento fanteria “Reggio”, che ha assunto la denominazione di 45º Reparto Comando e Supporti Tattici “Reggio” ereditando la Bandiera, le mostreggiature e le tradizioni del 45º Reggimento fanteria.

Cenni storici sui monumenti alla “Sassari” eretti nella Caserma Vittorio Emanuele III

“La Piramide”

L’opera, dedicata al 151° reggimento, è costituita da una piramide rivestita di lastre di marmo locale poggiante su basamento, anch’esso rivestito della stessa pietra di dimensioni più grandi. Il monumento è contornato da manufatti in cemento raffiguranti ogive di artiglieria a formare un quadrilatero. Ai piedi della piramide è raffigurata la croce dei Savoia in tessere di mosaico. Il monumento riporta iscrizioni sulla faccia principale in onore dei caduti dalla Prima guerra mondiale e, più in basso, altre scritte che sono state rimosse. La cuspide della piramide è un monolite appoggiato sui quattro angoli. Su tutte le facce sono riportati inserti raffiguranti tre mani che stringono tre gladi con sopra un elmo. Nell’area circostante sono presenti cinque cippi in pietra in ricordo di altrettante figure eroiche decorate di medaglia d’oro al valor militare: il caporale Raimondo Scintu di Guasila, il caporal maggiore Giuseppe Pintus di Assemini, il sergente maggiore Ferdinando Podda di Loceri, il capitano Eugenio Niccolai di Pausula e il tenente colonnello Giovanni Antonio Aprosio di Vallecrosia.

Il monumento a “Brunner-Acerbo-Laghi”

Il monumento è dedicato alle medaglie d’oro al valore militare tenente Guido Brunner, capitano Tito Acerbo e sottotenente Sergio Laghi. I primi due erano ufficiali appartenenti al 152° reggimento fanteria “Sassari” durante la Prima guerra mondiale, deceduti in battaglia, rispettivamente, nel 1918 e nel 1916. Il terzo, effettivo anch’egli al 152° reggimento, morì nel 1936 nella Guerra d’Etiopia. L’opera è costituita da un basamento avente forma ellittica e rivestimento in lastre lapidee bugnate. Su ambo i lati lunghi si trovano iscrizioni su lastre con la scritta “PRESENTE”. Sul fronte ellittico laterale sinistro è riportato lo stemma sabaudo. Al di sopra del basamento trovano collocazione tre monoliti ellissoidali su cui si ergono tre colonne dedicate ai caduti. Al di sopra di quello centrale, largo il doppio degli altri, è posto un monolite sbozzato a rappresentare una fiamma ardente. Inoltre, sono presenti quattro colonnine laterali a sostegno di bracieri, di cui solo uno rimasto, raffigurante le insegne sabaude e della “Sassari”. Terminano l’opera una targa in marmo posta a terra in onore dei caduti con iscrizione “AI CADUTI DEL 152° RGT. FANT. “SASSARI” A XVII”.

“Il Fante”

IL monumento raffigurante una statua di fante su un piedistallo in posa di ardimento. La statua è in cemento con struttura interna in ferro dipinta con pittura color bronzo. Il piedistallo è strutturato in modo da formare una scalinata. Ai piedi dell’opera è presente una targa in marmo con la scritta “Forza Paris”. Due incisioni una con il nome dell’ideatore e realizzatore – “Ivo Spinucci 22 luglio 1974” – , l’altra “per volere del 25° Comandante Col. Domenico Cervone” sono visibili sul basamento. Nell’area nell’area circostante cinque ceppi in pietra riportano le località e le date di battaglie della Prima e Seconda Guerra Mondiale: “1917 Codroipo”, “1915 Losson di Pieve”, “1918 Tolmino”, “1942 Balcani”, “1918 Col D’Echele”.

Bibliografia: Wikipedia | esercito.difesa.it | assonazbrigatasassari.it | Con la Brigata Sassari

• 151º RF (Brigata fanteria “Sassari”) (Sinnai, Roma, Trieste, 1915-1926) [1915-1918, Carso, Col del Rosso, Col d’Echelle]
• 151º RF “Sassari” (Trieste, 1926-1943) (Motto: Deus et su re) [1940-1943,?]
• 151º RF “Sassari” (Trieste, 1962-1975)
• 151º BF “Sette Comuni” (Cagliari, 1976-1985)
• 151º BFN “Sette Comuni” (Cagliari, 1985-1991)
• 151º BFM “Sette Comuni” (Cagliari, 1991-1992)
• 151º Reggimento fanteria “Sassari” (Cagliari, 1992 – oggi) (Motto: Sa vida pro sa Patria)

• 152º RF (Brigata fanteria “Sassari”) (Tempio Pausania, Roma, Trieste, 1915-1926) [1915-1918, Carso, Col del Rosso, Col d’Echelle]
• 152º RF “Sassari” (Trieste, 1926-1943) (Motto: Deus et su re) [1940-1943,?]
• 152º RF “Sassari” (CAR) (Sassari, 1958-1975)
• 152º BF “Sassari” (Sassari, 1976-1991)
• 152º BFN “Sassari” (Sassari, 1991-1992)
• 152º BFM “Sassari” (Sassari, 1992)
• 152º Reggimento fanteria “Sassari” (Sassari, 1992 – oggi) (Motto: Sa vida pro sa Patria)

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